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RITORNO

Io sempre te lo dissi ( non è vero? )
che in alto saprei giungere.

E i miracoli compio tutti i giorni
da farti strabiliare,
e per tuo spasso oggi rallegrare
i Berlinesi voglio.

Ed ecco, del selciato ora si fendano
le pietre ad una ad una,
e chiara e fresca un'ostrica ciascuna
al mio cenno contengano.

E una pioggia di sugo di limone
scenda come rugiada
le irrori, e scorra ai lati della strada
il vin del Reno, a rivoli.

Oh come i Berlinesi si rallegrano,
corrono a divorare;
i Consiglieri son curvi a succhiare
il vino dai rigagnoli.

Oh come si rallegrano i poeti
a tal grazia del Cielo!
I tenenti e gli alfieri con gran zelo
tutta la strada leccano.

I tenenti e gli alfieri, che di tutti
sono i più intelligenti,
van pensando che simili portenti
tutti i dì non succedono.

(Heinrich Heine - Il libro dei canti - Trad. Amalia Vago)

RITORNO - 19

Nell'atrio son tornato,
dov'ella a me fede ha giurato;
dove allora il suo pianto è caduto,
strisciar fuori serpenti ho veduto.

(Heinrich Heine - Il libro dei canti - Trad. Amalia Vago)